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Un primo che non ha bisogno di presentazioni e neppure di imitazioni, il nostro must fin dal 1969.

Al ragù sono il nostro respiro, ma anche in brodo o in altro modo diventano un’autentica delizia.

Un gomitolo di fili sottili, dall’intermedio taglio particolare che li rende unici e speciali.

I tortelli matti, gemelli diversi dei tortelloni con la sfoglia verde e con il cuore di ricotta e mortadella.

Il rumore delle trafile è musica per le nostre orecchie, quasi come le onde del mare.

I meno sfarzosi e, forse, anche tra i più amati, con ricotta e verdure una semplice meraviglia.

In foto una variante cui siamo assai affezionati, tuttavia le varianti sono pressoché infinite.

Un piatto pronto che va letteralmente a ruba, anche questo declinabile in mille maniere.

Che siano alla romana o di semolino risultano sempre molto stimati.. e divorati!

Che si chiamino così o nell’altro modo (parmigiana di melanzane) restano divine. 

Semplice o al ragù. La puoi mettere come vuoi, ma d’inverno quanto piace? Volano gli ordini!

Con sugo di pomodoro e piselli si avvicinano alla perfezione, anzi lo sono!

Possiamo “architettarle” in diverse modalità, che abbiate fretta o no si mangiano che è un piacere.

In pochi la fanno a casa ormai, ma per noi è sempre regale. Istruzioni per l’uso: da versare rigorosamente nel brodo bollente!

Wanted: uno dei pranzi estivi più ricercati di Bologna e dintorni!

Altro piatto estivo genuino, un ricordo perenne della dieta mediterranea.

Che sia un antipasto o un secondo poco importa. Sia per noi che per gli inventori piemontesi è top!

Una focaccia che solamente noi bolognesi conosciamo bene, ma tutti quanti la apprezzano.

Possono essere realizzate in tanti modi, spesso le “progettiamo” con wurstel o salsiccia.

Pane morbidissimo, dal sapore neutro, ci piace particolarmente con marmellata o prosciutto.

Meritano un capitolo a parte; ideali per feste e ricorrenze, una tira l’altra.

Sembrano tanti, poi si comincia piano e non si riesce più a smettere di mangiarli.

Sono le crescentine dei modenesi, ma noi nemmeno sotto tortura le chiameremmo così.

Gli amici siciliani ci perdoneranno se li facciamo anche noi, con ragù e piselli sono fantasmagorici.

Un simbolo della nostra terra, inimitabile e insostituibile. Punto e basta.

“Se le patate tu vuoi gustare, le crocchette devi assaggiare”. Sapete chi lo diceva? Noi!

Un’altra nostra ghiottoneria, è severamente vietato interromperne la degustazione.

È varesotto, però abbiamo adottato questo dolce a base di farina di mais con grande successo.

Delizie che possono essere di varie forme (a San Valentino prediligiamo quella a cuore).

In città la sua presenza significa Natale, è una consuetudine buonissima.

Della terra d’Albione ha ben poco, di nostro invece ha proprio tutto.

Quasi scomparso dalle tavole dei ristoranti bolognesi, noi non lo abbiamo dimenticato.

Baluardo nostrano con vari ripieni  (visciola, arancia, mostarda, cioccolato, albicocca, ecc).

Guai a confonderla con altre pinze, in passato solo natalizia, ora come non gustarla tutto l’anno?

Che l’unione duri o meno questi piccoli biscotti sono immancabili alle cerimonie.

Quando ci travestiamo, che sia Halloween o Carnevale, le sfrappole non possono mancare!

Agli austriaci non far sapere che la Sacher ormai ci appartiene.. Troppo buona per lasciargliela!

Un meraviglioso classico, ideale per cerimonie e festeggiamenti, che non ci stanca mai.

Anche se è un giovane “volatile” con meno di un secolo di vita, per noi è un simbolo vero.

Dolce variegato al cacao con quel sentore di limone che fa tornare al passato.

Alcuni dicono sia troppo, ma come si fa a dirle di no? Sensazionale!

La fanno ovunque e anche Simoni non può esimersi dal riservarle spazio.

Che  derivi dalla Sacher o effettivamente da Capri poco importa, ci piacè assaie!

Un altro capolavoro partenopeo che siamo permessi di “soffiare” agli amici campani.

Realizzabili con molti abbinamenti e molte forme. In ogni caso danno dipendenza!

La sorpresa preferita di tutti i papà quando arriva la giornata di San Giuseppe!

Ricetta antica e forse inglese, noi la prepariamo così, semplice e squisita!

Uno dei mille modi per fare colazione. Si finiscono in un batter d’occhio!

Connubio adatto tra l’amaro del cioccolato e il dolce delle pere. Si scioglie in bocca!

Con crema pasticcera, al cacao e chi più ne ha più ne metta! Fantastici!

Se passi da Simoni e devi ancora fare colazione (cioccolato, albicocca, crema o anche semplice).